FAQ - Displasia Broncopolmonare
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qual'è la differenza tra displasia e iperplasia ATIPICA?? grazie?


dove?
L'iperplasia atipica è un aumento di dimensioni delle cellule che presentano anche delle leggere
atipie, cioè variazioni della loro conformazione interna.
La displasia atipica è già più seria, le cellule in questione sono displasiche - atipiche , quindi stanno già facendo cose strane, che normalmente non devono fare.
Se siamo a livello del collo dell'utero, occorre la conizzazione, un piccolo e semplice intervento che il ginecologo esegue in anestesia locale, e rimette a posto le cose.
Poi una breve cura a casa, controlli, e dopo 6 mesi ancora controllo.
Auguroni !  (+ info)

DISPLASIA CONGENITA DELL'ANCA?


Sapete darmi qualche informazione su questa malattia e come si può curare su un paziente adulto.
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la displasia all' anca si può curare con palestra fisioterapia, esercizi guidati e costanti e oggi ASL offre questi servizi che potrà usufruire il paziente adulto  (+ info)

cos'è una displasia al collo dell'utero?


*questa e' solo la definizione tecnica. spero tu non ti metta paurax questo.in bocca al lupo.

Il termine " plasia " significa crescita; displasia è quindi una crescita disordinata. Per meglio comprendere il significato di displasia, è utile dapprima esaminare una cervice normale. Quando si osserva al microscopio il bordo di una cervice normale, si vedono strati di cellule. La normale distribuzione è tale che lo strato più basso è fatto di giovani cellule rotondeggianti, che, come maturano, si portano sulla superficie ed appiattiscono. La superficie è quindi formata da cellule piatte.

Nella displasia manca questo processo di crescita organizzato.

Nella displasia lieve solamente alcune cellule sono anormali, mentre nella displasia moderata le cellule anormali coinvolgono circa la metà della superficie epiteliale.

Invece, nella displasia severa o carcinoma-in-situ, l’intero spessore dell'epitelio è disordinato, ma le cellule anormali non si sono ancora diffuse al di sotto del "basamento" dell'epitelio.

Nel cancro invasivo le cellule non solo sono disordinate in tutto lo spessore dell’epitelio, ma invadono il tessuto stromale sottostante. In questa posizione le cellule anormali possono diffondere direttamente ad altre parti del corpo attraverso il sangue o i canali linfatici. Il cancro invasivo è trattato in modo completamente diverso dalla displasia.






Termini importanti

CIN vuole dire neoplasia intraepiteliale cervicale.

CIN I = displasia lieve (grado basso)

CIN II = displasia moderata (grado alto)

CIN III = displasia severa o (grado alto)

carcinoma-in-situ (grado alto)  (+ info)

Quale é il criterio per cui un cambiamento cellulare é definito benigno o maligno?


Correggetemi se sbaglio ma un iperplasia é benigna cosi come lo é una metaplasia. é maligna una displasia. Ma perché esattamente?
umh.. non sono proprio convinta. É vero che i maligni sono gli unici a metastatizzare ( tra l'altro con velocitá diverse e ce ne sono alcuni che metastatizzano difficilmente), ma non e' quello il criterio di definizione.
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La classificazione delle neoplasie segue diversi criteri:
-La capacità di metastatizzare: cioè la capacità del tumore di rilasciare alcune cellule che si impiantano da un'altra parte formando un nuovo tumore. Se un tumore lo fa è definito maligno
-La capacità di infiltrare: cioè di espandersi mescolandosi al tessuto circostante. I tumori benigni di solito sono rinchiusi in una capsula che trattiene le cellule tutte insieme e in questo modo limita la sua capacità di espandersi e di creare danni. Se infiltra è maligno
-La velocità di crescita: più veloce cresce più è pericoloso e quindi maligno
-la presenza di atipie cellulari o differenziazione cellulare: Più le cellule del cancro sono diverse da quelle da cui il cancro origina e più risultano pericolose. Le cellule differenziate sono simili al tessuto di origine e quindi svolgono azioni simili che è più facile gestire, se invece diventano indifferenziate possono fare cose diverse e risultare estremamente pericolose. indifferenziato significa maligno.

Queste sono le caratteristiche principali, intersecando e combinando quelle caratteristiche si identifica ma malignità o meno di una neoplasia.

iperplasia= cellule più grandi o numerose del normale ma sostanzialmente identiche a quelle vicine quindi limitata pericolosità
metaplasia=per adattarsi a delle modifiche dell'ambiente dove il tessuto risiede (es. reflusso di acido nell'esofago) le cellule si modificano acquisendo per difendersi le caratteristiche di altre cellule normali ma originarie di un'altro tessuto (cellule gastriche nell'esofago) quindi fuori sede. Rischio limitato ma non nullo di ulteriori cambiamenti.


Così è più chiaro? Non molto vero? Ma è un argomento piuttosto difficile.  (+ info)

analgesico-onfalectomia-cervicalgia-cardiomiopatia-slenomegalia-gengivorragia-displasia-esoftalmo-sideropenia?


C'è qualcuno ke mi possa aiutare nella scomposizione scomposizione in prefisso radice e suffisso di tali termini medici?Grazie anticipatamente scusate anche Granulocitopenia
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Si definisce neutropenia un numero assoluto di granulociti neutrofili inferiore a 1500/microlitro.

Come spiegato nella pagina sull'emocromo, è importante non tanto la percentuale di neutrofili ma il loro numero assoluto. Questa definizione di neutropenia è applicabile per tutte le età ed i gruppi etnici le eccetto per i neonati che hanno normalmente un numero di neutrofili elevato nei primi giorni di vita e per alcune popolazioni di pelle nera e di origine ebraica che normalmente hanno una conta leucocitaria e neutrofila inferiore a quella di altri gruppi etnici.

Leucopenia e granulocitopenia sono generalmente utilizzati come sinonimi di neutropenia, sebbene ci sia qualche differenza.
La neutropenia è spesso classificata come lieve, moderata oppure grave, in base al livello di neutrofili. Una neutropenia lieve corrisponde ad una conta assoluta di neutrofili fra 1500 e 1000/microlitro;una neutropenia moderata è quella fra 500 e 1000/microlitro, mentre la neutropenia è definita grave o severa quando i neutrofili sono meno di 500 per microlitro. Il rischio di infezione aumenta in particolare quando i neutrofili sono al di sotto di 1000/microlitro di sangue.
In casi gravi (neutrofili meno di 200/microlitro) si parla di agranulocitosi, condizione che può essere mortale.

La neutropenia può essere associata a anemia e/o piastrinopenia. In questa pagina analizzeremo brevemente la neutropenia isolata, anche se alcune delle sindromi o malattie citate possono avere anche altre anomalie eamtologiche.
Neutropenia isolata
La neutropenia può risultare da quattro meccanismi di base: diminuita produzione, granulocitopoiesipoiesi inefficace, adesione dei polimorfonucleati circolanti all'endotelio vascolare o aumentata migrazione nei tessuti, aumentata distruzione periferica.
Spesso più di uno di questi meccanismi sono presenti nello stesso soggetto. La loro identificazione richiede spesso esami di laboratorio sofisticati disponibili a volte solo in laboratori di ricerca.

Neutropenia congenita
Le sindromi neutropeniche congenite più comprendono :
agranulocitosi infantile (sindrome di Kostmann)
mielocatexi
neutropenia congenita disgranulopietica
sindrome di Shwachman-Diamond (neutropenia + insufficienza pancreatica)
sindrome di Chediak-Higashi (neutropenia + albinismo + anomali granuli nei neutrofili)
Una neutropenia congenita può anche essere vista in certi errori congeniti del metabolismo come le malattie da deposito dei glicogeno (glicogenosi) e con alcune forme di immunodeficienza primitiva. ALcune forme di neutropenia congenita sono associate ad aumento del rischio di trasformazione leucemica.
Neutropenia acquisita
Vi sono molte cause acquisite di neutropenia: le infezioni, i farmaci e le malattie autoimmunitarie sono le cause più frequenti.


“ La neutropenia spesso è una condizione benigna, asintomatica che non richiede terapia alcuna. La terapia è indicata solo in caso di infezioni ricorrenti e/o gravi
„ Numerosi batteri, virus, parassiti e rickettsie sono responsabili di neutropenia. Nella maggioranza dei casi, particolarmente in seguito ad infezione virale, la neutropenia è di breve durata e si risolve spontaneamente.
Praticamente ogni farmaco può indurre neutropenia. In caso di sospetto l'unica possibilità è sospendere l'assunzione del farmaco incriminato e controllare il numero dei globuli bianchi dopo qualche tempo; quasi mai è possibile identificare con metodiche di laboratorio se il medicinale è realmente la causa della neutropenia.

Meno frequenti sono le neutropenie autoimmuni, nelle quali entrano in gioco anticorpi antineutrofili che distruggono i granulociti neutrofili. Questi autoanticorpi possono essere presenti da soli o far parte di sindromi più complesse come lupus eritematoso sistemico (LES), leucemia dei grandi linfociti granulati, artrite reumatoide, sindrome di Felty (associazione di splenomegalia, neutropenia, artrite reumatoide) ecc.

Manifestazioni cliniche
Le infezioni ricorrenti sono l'unica conseguenza significativa della neutropenia. Tuttavia la cosa può essere complicata dal fatto che i segni classici dell'infezione sono spesso meno evidenti in pazienti con neutropenia, in quanto sono proprio i neutrofili (assieme ad altri tipi di cellule) che provocano la comparsa dei segni di infiammazione (arrossamento e gonfiore della zona interessata, febbre, ecc.).
Le sedi più frequenti di infezione includono la cavità orale e le mucose, la pelle e, in caso di neutropenia severa e persistente, infezioni sistemiche dei polmoni e del sangue sono anche possibili. Quasi sempre i patogeni isolati da pazienti neutropenici con infezioni sono quasi esclusivamente piogeni o enterobatteri o alcune specie di funghi. Solitamente sono batteri della flora endogena compresi St. aureus dalla cute e organismi Gram- dal tratto gastro-intestinale o dalle vie urinarie.
Molto spesso la neutropenia, soprattutto nei casi di lieve entità, è completamente asintomatica e non provoca alcun disturbo.
Diagnosi
La diagnosi iniziale è posta quasi sempre dopo un emocromo e l'esame al microscopio del sangue periferico.Possono essere utili indagini sierologiche o microbiologiche per ricercare eventuali infezioni o malattie infiamatorie/autoimmunitarie.
Se la diagnosi non è chiara si ricorre anche all'esame del midollo mediante agoaspirato/biopsia midollare, soprattutto per escludere forme di mielodisplasia o leucemia, anche nei casi pediatrici.
Se la diagnosi non è evidente dopo un esame del midollo osseo, ulteriori ricerche di laboratorio sono indicate per diagnosticare eventuali infezioni meno frequenti o anomalie di produzione da parte del midollo.
Terapia
Nella maggioranza dei casi non è necessaria una terapia alla diagnosi e si preferisce valutare l'andamento della neutropenia. In generale una terapia è indicata quando vi siano infezioni gravi e/o ricorrenti a base di antibiotici per un periodo di tempo adeguato al singolo caso. Quando il rischio di infezioni è elevato si può ricorrere a farmaci tipo cortisonici o fattori di crescita come il filgrastim (g-csf) o molgrastim (gm-csf) che aumentano il numero di globuli bianchi. In rari casi di di neutropenia congenita è stato effettuato con successo il trapianto di midollo. Importante è anche la terapia della malattia alla quale la neutropenia può essere associata, per esempio il LES.  (+ info)

displasia fibro muscolare.?


voglio sapere l'eziopatogenesi, 10 punti al migliore.
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predisposizione genetiche.  (+ info)

displasia pseudo angiomatosa?


a parte chiedere cosa è esattamente, visto che neanche il medicol me lo ha saputo spiegare vi dico che l'ho già asportata era grossa come un uovo!
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Nulla di grave. Probabilmente è una trasformazione di una parte della parete di uno dei tuoi vasi sangugni, che si è messa a proliferare. Finchè si tratta di Displasia, basta la semplice rimozione, non avendo infiltrato i tessuti circostanti, per definizione. Al massimo ci può essere una recidiva.  (+ info)

DIFFERENZA TRA DISPLASIA DELL'ANCA E LUSSAZIONE DELL'ANCA? HELP!?


qual'è la piu grave? le differenze dove stanno? vi prego aiutatemi! grazie mille in anticipo
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Displasia dell’anca
Si tratta di un’anomalia congenita dello sviluppo delle componenti dell’articolazione dell’anca, che porta alla progressiva perdita dei normali rapporti anatomici tra femore e bacino.
A carico dell'acetabolo le alterazioni sono:
- ridotta profondità della cavità cotiloidea
- sfuggenza del tetto cotiloideo
A carico della testa del femore le malformazioni sono:
- eccessivo valgismo del collo femorale
- antiversione del collo femorale
- ritardo nella comparsa del nucleo di ossificazione della testa femorale.
Colpisce 2 neonati su 1000, soprattutto femmine. E’ spesso evidente l’ereditarietà di questa malattia. Se la diagnosi viene fatta precocemente, è possibile ottenere un normale sviluppo dell’articolazione grazie all’uso di appositi tutori nei primi mesi di vita. Se invece non viene trattata, la displasia congenita dell’anca porta inevitabilmente ad un quadro di artrosi importante, con sovvertimento della normale anatomia dell’anca.
Nell'adulto si possono verificare due condizioni, a seconda che l'anca sia lussata oppure no. Nel primo caso, i problemi sono più spesso a carico della colonna (iperlordosi) e del ginocchio (valgo), che vengono costretti ad un sovraccarico funzionale di compenso. Nel secondo caso, un’anca sublussata o centrata ma con un acetabolo poco profondo (displasia residua) può sviluppare precocemente un’artrosi severa, che differisce da quella primaria per la grave limitazione della rotazione esterna e per l'importante accorciamento dell'arto.
Cause
Cause genetiche
- Alterazioni di sviluppo del cotile
- Alterazioni di sviluppo della testa femorale
- Alterazioni di sviluppo del labrum cotiloideo
- Lassità della capsula articolare
- Disordini neuromuscolari (mielodisplasia, spina bifida)
Cause meccaniche
- Posizione assunta dalle anche durante la vita intrauterina
- Tipo di parto (podalico)Stadi evolutivi
- sublussazione: nucleo cefalico femorale ancora parzialmente in rapporto con l’acetabolo.
- lussazione: nucleo cefalico femorale lateralizzato e risalito al di sopra del ciglio cotiloideo.
- lussazione inveterata: produzione di un neocotile iliaco anteriore o posteriore, cavità acetabolare obliterata e accentuazione dell’ipoplasia del bacino.
Sintomatologia
Alla nascita il segno clinico più importante è il segno di Ortolani o “segno dello scatto”:
a paziente supino, con ginocchia flesse ed anche flesse ed abdotte, esercitando prima una pressione con il pollice sulla faccia mediale della coscia e poi con le altre dita sulla faccia esterna, nel momento in cui la testa del femore supera una salienza smussa si avverte la sensazione palpatoria di uno scatto.
Altri segni clinici di sospetto sono:
- asimmetria delle pliche cutanee delle cosce e delle natiche
- atteggiamento in lieve rotazione esterna dell’arto
- eventuale deviazione della fessura vulvare nelle bambine.
Nella fase di sublussazione si ha:
- limitazione dell’abduzione ad anche flesse
- lassità capsulo-legamentosa dell’anca quali:
il segno di Trelat o “della squadra” consistente, a paziente prono con le ginocchia flesse a 90 gradi, in una maggiore intra-rotazione dell’anca affetta;
il segno di Savariaud consistente nell’accorciamento dell’arto affetto, nel passaggio dalla posizione supina a quella seduta.
Nella fase di lussazione si nota:
- positività del segno di Galeazzi: a paziente supino, con le anche e le ginocchia flesse, il ginocchio del lato affetto si trova ad un livello inferiore
- aumento dell’extrarotazione e dell’accorciamento dell’arto
- deformità del profilo dell’anca lussata
- possibilità di palpare la testa femorale in sede anomala
- ritardo nell’inizio della deambulazione
- zoppia durante la deambulazione
- ipotrofia muscolare dei glutei e di tutto l’arto inferiore.
Trattamento
Nella fase di prelussazione è sufficiente applicare un cuscino divaricatore o un tutore che mantenga costantemente le anche in abduzione e flessione.
Nella sublussazione e lussazione il trattamento varia in rapporto alla gravità del quadro radiografico. Il trattamento incruento si attua applicando inizialmente una trazione a cerotti collegata ad un peso seguita dall’applicazione di un apparecchio gessato pelvi-malleolare bilaterale che mantenga le anche in flessione ed abduzione.
Nelle lussazioni inveterate la riduzione cruenta va integrata con la creazione di un sistema di contenimento della testa femorale in modo da poter compensare il deficiente sviluppo del tetto acetabolare.
Complicanze
- rigidità articolare
- aumento del valgismo e dell’antiversione del collo femorale
- predisposizione alla precoce insorgenza di coxartrosi.
Dopo aver letto avrai capito che la displasia è più grave della lussazione,in quanto la displasia essendo congenita si presenta immediatamente nei primi giorni di vita del neonato e per questo deve essere precocemente diagnosticata,rispetto alle lussazioni traumatiche che si possono verificare dopo un trauma violento in qualsiasi età e queste  (+ info)

Qualcuno ha problemi di displasia dello smalto?


la completa assenza di smalto nei denti.
Ho da poco risolto questo problema e vorrei sapere se ero un caso unico o se esistono altre persone col mio stesso problema.
ho fatto gli esami, non soffro di celiachia.
ho risolto il problema estetico e funzionale ma ho fatto solo esmi per la celiachia (consigliati dal mio dentista)
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No

Innanzitutto ringrazio coloro che mi hanno messo i polligi giù per la mia risposta originale ( "no" ). Eppure rispondeva in maniera sensata e corretta alla domanda posta, mi pare. Anzi, era la rispota migliore per la domanda posta.

Comunque, probabilmente tu soffri di amelogenesi imperfetta  (+ info)

Si può prevenire la displasia dell'anca nei neonati?


E' una delle malformazioni congenite più frequenti, specialmente nelle neonate. Caratterizzata da vari gradi di severità, questa anomalia nella giunzione del femore con il bacino è diagnosticata dai pediatri tramite manovre fisiche sulle gambe del neonato, oppure viene rilevata da un apposito esame ecografico. La prevenzione è ancor oggi molto difficile, poiché non ne sono ancora conosciute e cause, anche se si ipotizza un'origine genetica associata a fattori ambientali. La terapia è di tipo meccanico, e prevede l'utilizzo di appositi divaricatori. Metodo molto efficace se la malattia è diagnosticata precocemente, mentre in caso contrario possono essere necessari interventi chirurgici e i risultati terapeutici non sono altrettanto buoni.  (+ info)

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